Clara, Emilio, ingegnere (1925-2014)
Emilio Clara nasce a Torino il 21 maggio 1925 da Carlo e Adelina Giuseppa Angelino, entrambi originari di Montanaro, ma trasferitisi ben presto nel capoluogo piemontese. Il padre prefigura per il figlio un futuro da ingegnere, auspicando che raggiunga quel traguardo a lui precluso anni prima dalla chiamata alle armi nella Guerra del 1915-1918 e dall’invalidità permanente riportata a seguito del conflitto, che gli impedì di proseguire gli studi costringendolo ad accontentarsi di un impiego presso le Ferrovie dello Stato.
Con il tempo Emilio non disattende le speranze del padre e nel 1943 consegue, con un anno di anticipo, la maturità classica presso il Regio Liceo Ginnasio “Camillo Benso Conte di Cavour” di Torino, dove incontra, tra gli altri, docenti del calibro di Lalla Romano e Nicola Abbagnano. Nello stesso anno è precettato per il servizio militare e distaccato ad Asti; ben presto però, rischiando di essere tradotto in Germania come molti dei suoi commilitoni, decide di disertare rifugiandosi a Montanaro nella casa dei nonni materni, dove rimase nascosto sino ai giorni della Liberazione.
Iscrittosi al Politecnico di Torino, il 19 novembre 1949 si laurea in Ingegneria Industriale (sottosezione Meccanica) e pochi anni dopo ottiene una seconda laurea in Ingegneria Aereonautica (sezione Motori), divenendo assistente del prof. Modesto Panetti.
Nel 1950 sceglie di intraprendere la libera professione come ingegnere strutturista specializzato nel calcolo del cemento armato e apre un proprio studio a Torino in v. Saluggia 15. Nel corso della sua attività, durata oltre cinquant’anni, l’ing. Emilio Clara progetta e realizza centinaia di progetti per civili abitazioni, impianti industriali e sportivi, uffici, stabili commerciali, opere di pubblica utilità, edifici di culto e monumenti funerari. Operando prevalentemente a Torino e provincia, è stato a suo modo uno dei protagonisti dell’espansione edilizia del capoluogo subalpino negli anni del secondo dopoguerra e del boom economico, con progetti informati al costante aggiornamento di materiali e tecniche esecutive e al rigoroso rispetto degli standard normativi. Tra i suoi interventi più importanti si segnalano la chiesa di Sant’Anna di via Giacomo Medici a Torino, la ristrutturazione dell’ex Arsenale di Torino per conto del SER.MI.G., i progetti per la Fabbrica di Giocattoli “Quercetti” e la “Gelati Sanson” e la costante collaborazione con alcune tra le più importanti manifatture dell’area torinese, come ad esempio le carrozzerie “Stola” e “Bertone”, la Società “Gamfior”, specializzata nella meccanica di precisione, il Saponificio “Colenghi” di San Mauro Torinese e il Mobilificio “Bertetto” di Caselle Torinese.
Nel 1958 realizza la casa di via Michele Lessona 20, dove risiederà per gli anni a venire con i genitori, la moglie Irene, sposata nel 1963, e le figlie, decidendo di trasferirvi per qualche tempo anche il proprio studio, poi riaperto nei locali più ampi del civico 80 di corso Lecce; inoltre dal 1975 l’ing. Clara decide di esercitare gratuitamente la propria attività a Montanaro, rilevando lo studio avviato dal geometra Michele Ponchia, suo cugino acquisito, prematuramente scomparso. Coniugando così gli affetti più cari con la pratica professionale, l’ing. Clara dispensò per anni pareri e indicazioni a quanti si recavano nel suo ufficio di via Cavour, divenendo per molti un sicuro punto di riferimento, tanto da essere chiamato dall’Amministrazione locale a ricoprire il ruolo di consigliere comunale e di membro della Commissione edilizia.
Al di là dell’impegno professionale, Emilio Clara fu uomo dai molti interessi e dalle molteplici passioni. La sua curiosità intellettuale e il suo spirito brillante ne fecero un instancabile viaggiatore attraverso l’Europa e i principali paesi del Mediterraneo. Da fotografo dilettante, documentava i suoi itinerari con decine e decine di scatti e da filatelico appassionato collezionava i francobolli dei paesi che visitava. Per ben due volte, nel 1958 e nel 1963 raggiunse la Terra Santa in automobile, suo mezzo di trasporto preferito che rispecchiava il suo interesse per la meccanica e la velocità, infatti non mancò mai di possedere vetture sportive come la Citroën DS del 1955, la Giulietta Alfa Romeo del 1965 o la Lancia Beta Coupé del 1973. Il jazz e il blues erano i generi musicali che più amava, ascoltati anche durante il lavoro sia in casa sia presso lo studio, dove aveva fatto installare appositamente un sistema di filodiffusione.
L’interesse per la lettura, sommato agli studi umanistici, lo spinsero a documentarsi nel campo delle arti, facendone con il tempo un vero e proprio bibliofilo. La sua collezione di volumi allestita in ogni stanza della casa contava migliaia di opere dedicate alla storia, all’archeologia classica e alla storia dell’arte. I libri selezionati ne fanno una vera e propria “biblioteca d’autore”, con edizioni prime di pregio in lingua italiana, francese, tedesca, inglese e russa, il cui valore non è dato solo dall’insieme dei volumi, ma anche dalla loro disposizione, che istituisce relazioni inedite tra discipline e protagonisti della storia e dell’arte.
Con il tempo Emilio non disattende le speranze del padre e nel 1943 consegue, con un anno di anticipo, la maturità classica presso il Regio Liceo Ginnasio “Camillo Benso Conte di Cavour” di Torino, dove incontra, tra gli altri, docenti del calibro di Lalla Romano e Nicola Abbagnano. Nello stesso anno è precettato per il servizio militare e distaccato ad Asti; ben presto però, rischiando di essere tradotto in Germania come molti dei suoi commilitoni, decide di disertare rifugiandosi a Montanaro nella casa dei nonni materni, dove rimase nascosto sino ai giorni della Liberazione.
Iscrittosi al Politecnico di Torino, il 19 novembre 1949 si laurea in Ingegneria Industriale (sottosezione Meccanica) e pochi anni dopo ottiene una seconda laurea in Ingegneria Aereonautica (sezione Motori), divenendo assistente del prof. Modesto Panetti.
Nel 1950 sceglie di intraprendere la libera professione come ingegnere strutturista specializzato nel calcolo del cemento armato e apre un proprio studio a Torino in v. Saluggia 15. Nel corso della sua attività, durata oltre cinquant’anni, l’ing. Emilio Clara progetta e realizza centinaia di progetti per civili abitazioni, impianti industriali e sportivi, uffici, stabili commerciali, opere di pubblica utilità, edifici di culto e monumenti funerari. Operando prevalentemente a Torino e provincia, è stato a suo modo uno dei protagonisti dell’espansione edilizia del capoluogo subalpino negli anni del secondo dopoguerra e del boom economico, con progetti informati al costante aggiornamento di materiali e tecniche esecutive e al rigoroso rispetto degli standard normativi. Tra i suoi interventi più importanti si segnalano la chiesa di Sant’Anna di via Giacomo Medici a Torino, la ristrutturazione dell’ex Arsenale di Torino per conto del SER.MI.G., i progetti per la Fabbrica di Giocattoli “Quercetti” e la “Gelati Sanson” e la costante collaborazione con alcune tra le più importanti manifatture dell’area torinese, come ad esempio le carrozzerie “Stola” e “Bertone”, la Società “Gamfior”, specializzata nella meccanica di precisione, il Saponificio “Colenghi” di San Mauro Torinese e il Mobilificio “Bertetto” di Caselle Torinese.
Nel 1958 realizza la casa di via Michele Lessona 20, dove risiederà per gli anni a venire con i genitori, la moglie Irene, sposata nel 1963, e le figlie, decidendo di trasferirvi per qualche tempo anche il proprio studio, poi riaperto nei locali più ampi del civico 80 di corso Lecce; inoltre dal 1975 l’ing. Clara decide di esercitare gratuitamente la propria attività a Montanaro, rilevando lo studio avviato dal geometra Michele Ponchia, suo cugino acquisito, prematuramente scomparso. Coniugando così gli affetti più cari con la pratica professionale, l’ing. Clara dispensò per anni pareri e indicazioni a quanti si recavano nel suo ufficio di via Cavour, divenendo per molti un sicuro punto di riferimento, tanto da essere chiamato dall’Amministrazione locale a ricoprire il ruolo di consigliere comunale e di membro della Commissione edilizia.
Al di là dell’impegno professionale, Emilio Clara fu uomo dai molti interessi e dalle molteplici passioni. La sua curiosità intellettuale e il suo spirito brillante ne fecero un instancabile viaggiatore attraverso l’Europa e i principali paesi del Mediterraneo. Da fotografo dilettante, documentava i suoi itinerari con decine e decine di scatti e da filatelico appassionato collezionava i francobolli dei paesi che visitava. Per ben due volte, nel 1958 e nel 1963 raggiunse la Terra Santa in automobile, suo mezzo di trasporto preferito che rispecchiava il suo interesse per la meccanica e la velocità, infatti non mancò mai di possedere vetture sportive come la Citroën DS del 1955, la Giulietta Alfa Romeo del 1965 o la Lancia Beta Coupé del 1973. Il jazz e il blues erano i generi musicali che più amava, ascoltati anche durante il lavoro sia in casa sia presso lo studio, dove aveva fatto installare appositamente un sistema di filodiffusione.
L’interesse per la lettura, sommato agli studi umanistici, lo spinsero a documentarsi nel campo delle arti, facendone con il tempo un vero e proprio bibliofilo. La sua collezione di volumi allestita in ogni stanza della casa contava migliaia di opere dedicate alla storia, all’archeologia classica e alla storia dell’arte. I libri selezionati ne fanno una vera e propria “biblioteca d’autore”, con edizioni prime di pregio in lingua italiana, francese, tedesca, inglese e russa, il cui valore non è dato solo dall’insieme dei volumi, ma anche dalla loro disposizione, che istituisce relazioni inedite tra discipline e protagonisti della storia e dell’arte.
- Metadati
- Relazioni
Intestazione di autorità
- Clara, Emilio, ingegnere (1925 - 2014)
Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- ingegnere
- Date:
- 1949 - 2006
Luoghi di attività
- Luogo:
- Torino
- Qualificazione:
- ingegnere
- Date:
- 1950 - 2006
- Luogo:
- Montanaro
- Qualificazione:
- ingegnere
- Date:
- 1975 - 2006
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